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Piazza Navona, il cuore della Città

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Piazza Navona (o Circo Agonale) sorge sull'antico stadio di Domiziano che fu fatto costruire dall'imperatore Domiziano nell'86 DC e nel terzo secolo fu restaurato da Alessandro Severo.

Il nome della piazza era originariamente "in agone" (dal greco gioco, gara) poichè lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica, da cui deriverebbe "nagone" e "navone" poi trasformatosi in Navona; altra interpretazione fa risalire il nome alla forma di nave della piazza, a ricordo della tradizione durata dal XVII al XIX secolo quando nei fine settimana di agosto si usava allagare la piazza, per alleviare il caldo e per ospitare la parata degli equipaggi di prelati e principi.

La piazza è un capolavoro nato dall'opera di due tra i più grandi artisti del periodo barocco: Borromini (chiesa di S. Agnese in Agone) e Bernini (fontana dei Fiumi).

Vi sono tre magnifiche fontane: particolarmente ammirata è, al centro, la fontana dei Fiumi del Bernini che la realizzò come base per l'obelisco egiziano, qui trasferito dal Circo di Massenzio. L'obelisco poggia su di una scogliera popolata da animali simbolici: spiccano dall'insieme quattro statue sedute che personificano il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio della Plata in rappresentazione dei rispettivi continenti. Le due fontane a nord e a sud della piazza furono disegnate da Giacomo Della Porta fra il 1571 e il 1576 prima dunque che Bernini erigesse la famosissima fontana centrale (1651); per la prima fontana a sud della piazza il Della Porta aveva ideato statue di tritoni e maschere spostate poi al giardino del lago a villa Borghese e qui sostituite da copie ottocentesche. Circa 80 anni dopo il Bernini disegnò la statua centrale dell'Etiope dalla quale derivò il nome di "fontana del Moro" col quale venne arricchita la fontana. A nord verso il lato curvo della piazza è la fontana dei Calderari (fontana del Nettuno) cosiddetta perchè nelle vicinanze c'erano numerose botteghe di questi artigiani che lavoravano il rame. Anch'essa ha perduto parte delle sue statue originarie ed è stata completata nella sua decorazione scultorea soltanto nell'800.

La chiesa di S. Agnese in agone è sorta tra l'ottavo secolo e il 1123 ed è al centro del cosiddetto "isolato Pamphili" un lunghissimo monumentale edificio voluto da Innocenzo X Pamphili e realizzato da Girolamo e Carlo Rainaldi verso la metà del XVII secolo. I campanili gemelli su disegno del Borromini sono opera di Antonio del Grande e Giovanni Maria Baratta. La chiesa fu costruita dove, secondo la tradizione, la vergine Agnese, denudata prima del martirio, fù avvolta dai bellissimi capelli miracolosamente cresciuti.

Nei sotterranei restano le tracce della chiesa primitiva e dell'antico stadio di Domiziano, un pavimento romano a mosaico e degli affresci medievali. Sull'altare è collocato "il miracolo dei capelli di S.Agnese" gruppo scultoreo di Alessandro Algardi (1653).

La chiesa meno menzionata e conosciuta, dalla parte opposta di S.Agnese, è "Nostra Signora del Sacro Cuore" (inizialmente era chiamata "la chiesa di S.Giacomo degli Spagnoli" o più precisamente di "Santiago Ildefonso in Circo Agonale o in Agonis") ed era la chiesa nazionale dei Castigliani. Venne fondata molto probabilmente nel 1450 o più probabilmente durante il pontificato dello spagnolo Calisto III Borgia (1455 – 1458) dal vescovo Alfonso Paradinas (morto nel 1485) il cui nome si legge nella iscrizione votiva sul portale marmoreo. La facciata era comunque sulla vecchia via della Sapienza (oggi corso del Rinascimento) e l'abside su piazza Navona. Il portale eretto dal Paradinas rappresenta una delle prime e pure espressioni dello stile rinascimentale fiorentino a Roma.

Sia l'architettura sia la maggior parte delle decorazioni sono state mutilate e danneggiate dal deperimento dell'edificio: nel '700 il declino del potere politico della Spagna impedì la manutenzione di questa chiesa. Nel 1879 la chiesa fù ceduta ai religiosi francesi che ne curarono il restauro affidandolo all'architetto Luca Carimini che ricostruì le volte in stile Neogotico e rifece le due facciate invertendo i due portali. Nel 1881 la chiesa fù riconsacrata con l'attuale nome. Degli affreschi interni si occupò il pittore Poletti.

Un altro definitivo danno la chiesa lo subì con l'apertura del moderno corso del Rinascimento nel 1930: fu necessario infatti accorciare il corpo della chiesa eliminando le prime campate. Fù allora eretta la nuova facciata inserita in un prospetto di tipo conventuale, con loggia superiore, ad opera dell'Arnaldo Foschini.

Curiosità

 

Piazza Navona non ospita solo la grandezza e la magnificenza delle sue opere architettoniche e artistiche ma è anche luogo di leggende e fantasmi. Una leggenda è quella che riguarda la strega che di notte corre sul suo carretto trainato da cavalli che stridono sul selciato della piazza e che lanciò una maledizione sugli innamorati. Si narra infatti che chi faccia il giro verso destra (in senso antiorario quindi) “insieme a consorte, fidanzato ganzo o innamorato lo perderà inesorabilmente entro sei dì”.
Un’altra leggenda è quella della "Pimpaccia" considerata da molti forse il più famoso fantasma di Roma. La "Pimpaccia" in realtà era Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj (soprannominata così da Pasquino, la pimpa era una maschera romana) cognata di Innocenzo X, fù una donna molto carismatica ed emancipata per quei tempi, avida ed avara e quindi invisa ai più. La leggenda la vuole a bordo di una carrozza nera e in fiamme con il suo carico di tesori trainata da cavalli imbestialiti che ogni notte dopo aver fatto il giro della piazza vanno a gettarsi nel fiume Tevere tra urla e grida.
Infine come nella migliore tradizione romana, dove sacro e profano si fondono insieme, piazza Navona durante il periodo natalizio (dall'8 dicembre al 6 gennaio) ospita il suo famoso mercatino dove tra le tante bancarelle i romani acquistano dolci e regali.

PALAZZI

 

Palazzo Braschi (a sud chiude la piazza)

della fine del XVIII secolo sorto sull'area dove sorgeva il palazzo fatto costruire da Francesdco Orsini, Prefetto di Roma, nel 400.

 

Palazzo Lancellotti, già de Torres (a sud chiude la piazza, tra Palazzo Braschi e Palazzo Lancellotti ora c'è via della Cuccagna)

eretto intorno a l552 da Pirro Logorio.

 

Palazzo Pamphili (lato Chiesa S.Agnese)

eretto tra il 1644 e il 1650 circa da Girolamo Rainaldi.

 

Palazzo Tuccimei (successivo al palazzo Pamphili)

già palazzo de Cupis-Ornani eretto nella seconda metà del XVI secolo su un palazzetto e su delle case limitrofe del secolo precedente.

 

Casa Razzanti (ora centro culturale Francese)

l'attuale edificio è del secolo XVIII rimaneggiato nel XIX, del 1973 di proprietà del demanio francese.

 

Ospizio dei Convalescenti e Pellegrini

nel 1600 il palazzo era di proprietà dei marchesi Onorati, fu venduto nel 1836 alla confraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e successivamente passò all'ospedale di S.Spirito. Nel palazzo sorge la casa vacanze "Navona in fiore luxury House" e la tabaccheria dei f.lli Benincampi.

 

Palazzo dei Marchesi di Cornovaglia

Successivamente Scaretti /Sacchi.

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